Quando parliamo di osteblastoma, ci riferiamo ad una forma tumorale di carattere benigno che colpisce o la colonna vertebrale o le ossa lunghe. Si tratta di una patologia relativamente comune, che però in genere rimane circoscritta (non da luogo a metastasi) e permette in un buon numero di casi interventi di carattere completamente risolutivi.
Vediamo insieme di saperne qualcosa di più.
Dove colpisce l’osteoblastoma?
L’osteblastoma colpisce principalmente zone piuttosto precise del nostro apparato scheletrico, vale a dire:
- Le vertebre della zona dorsale;
- Le metafisi e le diafisi delle ossa lunghe;
- Le ossa che compongono il bacino.
L’ostoblastoma può ovviamente anche colpire altre aree, anche se quelle statisticamente più rilevanti sono quelle che trovate elencate qui sopra.
I sintomi
Gli osteoblastomi sono molto lenti nella loro crescita e per questo motivo in genere la comparsa dei sintomi è molto tardiva rispetto all’inizio dello sviluppo della forma tumorale.
I sintomi più comuni che si avvertono sono: dolore osseo di media entità e gonfiore. Nel caso in cui il luogo dove si trova l’osteoblastoma sia la spina dorsale, si possono ovviamente avvertire anche mal di schiena e dolori acuti durante i piegamenti.
Al tempo stesso, si può avvertire torpore alle gambe, debolezza e dolore agli arti inferiori più in generale.
In casi relativamente rari, può accadere di avvertire anche degli spasmi muscolari.
Esistono trattamenti efficaci?
Sì, anche se la stragrande maggioranza dei casi di osteoblastoma richiedono l’intervento chirurgico. Il tumore va infatti rimosso completamente, senza arrecare danni alla parte circostante.
La sezione marginale
Si tratta di un intervento che prevede la rimozione completa, tramite taglio, della parte di osso che è interessata dal blastoma.
Si tratta di una procedura ormai residuale, dato che viene sempre preferita al curettage.
Curettage
Si tratta di una tecnica che consente di andare a grattare letteralmente via la parte di osso che è colpita dalla forma tumorale. La parte viene poi riempita con parti di osso che sono donate da un donatore, oppure provenienti da altre parti del corpo. Si può anche utilizzare del cemento osseo per riempire la parte.
Ad ogni modo, qualunque sia la tecnica, i risultati sono molto buoni e non ci sono controindicazioni a carico di questo tipo di intervento.
L’osteoblastoma, per intenderci, può essere davvero curato con efficacia.