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Parkinson: quali sono i sintomi più comuni?

parkinsonLa malattia di Parkinson è una delle tante condizioni patologiche degenerative che colpiscono il sistema nervoso. Ma di cosa si tratta esattamente? Non tutti sono in grado di rispondere a questa domanda e, vista la diffusione della malattia, sarebbe opportuno conoscerne almeno i sintomi.

Sono stati scoperti tanti tipi di Parkinsonismi, ma oggi ci soffermeremo sui sintomi più comuni, senza andare nel dettaglio altrimenti rischiamo di fare confusione.

Andiamo quindi a vedere quali sono i sintomi che ci permettono di riconoscere il Parkinson.

Che cos’è il Parkinson? Da cosa è causato?

Come abbiamo già detto nell’introduzione, il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso, ciò vuol dire che si evolve in modo lento e, allo stesso tempo, progressivo.

Anche se il Parkinson colpisce entrambi i generi, è stato dimostrato che ha una prevalenza, anche se piccola, tra i pazienti di sesso maschile. Tale condizione patologica va a coinvolgere principalmente le funzioni che hanno a che fare con il controllo dell’equilibrio e dei movimenti in generale.

Per quanto riguarda le cause, purtroppo, non si hanno ancora dei dati certi, anche se sono stati trovati diversi fattori di rischio che contribuiscono all’insorgenza della malattia e tra questi ricordiamo soprattutto i seguenti:

  • La professione che svolge il paziente, infatti vengono maggiormente colpiti i fabbri e i saldatori;
  • L’esposizione a idrocarburi e solventi;
  • L’esposizione ad alcune tipologie di pesticidi.

Infine, secondo alcuni studi, sembra che il fumo delle sigarette sia un fattore protettivo nei confronti del Parkinson. Ciò significa che, anche se è nocivo per la nostra salute, il fumo sembra ridurre la comparsa della patologia.

Quali sono i sintomi più comuni del Parkinson?

Ovviamente, come accade per la maggior parte delle patologie, anche nel caso del Parkinson dobbiamo far riferimento ai suoi sintomi più comuni per riconoscere la malattia.

Tra questi sintomi, ricordiamo sicuramente quelli citati in seguito che, tra l’altro, possono comparire in qualsiasi età, soprattutto dopo i 60 anni:

  • Una certa rigidità muscolare;
  • L’andatura impacciata;
  • La comparsa di tremori a riposo;
  • Lentezza e povertà di movimenti, o bradicinesia;
  • Discinesie;
  • Le distonie.

Cosa dobbiamo fare se riconosciamo questi sintomi?

Nel momento in cui ci accorgiamo di manifestare uno o più dei sintomi che abbiamo citato sopra, è consigliabile rivolgersi a un medico o meglio ancora a un neurologo, per porre riparo alla situazione, anche se, come abbiamo detto, è una malattia degenerativa.

A questo punto verremo sottoposti al percorso diagnostico che consiste prima di tutto in una visita neurologica in cui verrà fatta un’anamnesi accurata e verrà valutata quindi anche la storia clinica del paziente e della sua famiglia.

Successivamente verremo sottoposti agli esami diagnostici per il Parkinson che sono generalmente i seguenti:

  • La Spect con il tracciante DatScan;
  • La risonanza magnetica nucleare;
  • La Pet.

Una volta che lo specialista avrà constatato che siamo affetti dal Parkinson e avrà individuato anche il tipo di Parkinsonismo che ci riguarda, ci verrà prescritta la terapia farmacologia più adatta alla nostra situazione.

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