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Leucoplachia: sintomi, diagnosi e cura

leucoplachiaQuando parliamo di leucoplachia non ci riferiamo nello specifico ad una patologia conosciuta, ma piuttosto ad una categoria di disturbi che ottengono questa diagnosi in quanto tutte le altre patologie potenzialmente associabili hanno dato esito negativo.

Si tratta dunque di una “patologia” a metà, dalle cause incerte, dalla terapia altrettanto incerta e dalla sintomatologia relativamente vasta, che purtroppo ha come tratto comune unico la comparsa di chiazze bianche sulla mucosa orale o su altri tipi di mucosa.

Cerchiamo, per quanto possibile, di capirne qualcosa in più.

Come si manifesta la leucoplachia?

Come è facilmente intuibile dal nome, almeno per chi mastica un po’ di greco medico, si tratta di una patologia che ha come unica manifestazione tipica la comparsa di placche, che ricordano un po’ quelle della Candida Albicans soprattutto a livello orale. Altri tipi di mucosa, in genere però interni, possono essere colpiti dalle macchie bianche.

Si tratta però di una manifestazione comune a molte patologie che, come vedremo più avanti, devono essere tutte escluse prima di poter parlare concretamente di leucoplachia.

Quando si può parlare effettivamente di leucoplachia?

Possiamo parlare di leucoplachia generalmente quando sono state escluse le presenze delle altre patologie che potrebbero causare le stesse macchie bianche. Alla luce di quanto appena detto, la leucoplachia diventa dunque “categoria-raccoglitore” per tutte quelle situazioni evidentemente patologiche che però non hanno una causa certa o un’infezione associata.

Perché la leucoplachia?

Si tratta di una patologia dalle cause incerte, che però può essere associata, dati medici alla mano, con il concorso di determinate condizioni:

  • Consumo eccessivo di alcol, che ha un effetto sinergico con le cellule della cheratina che, ispessendosi e irrorandosi con la saliva, assumono il caratteristico colore bianco;
  • Uso di prodotti derivati del tabacco, come sigarette, sigari o pipa. Circa l’80% dei pazienti che soffrono di leucoplachia, infatti, tendono ad essere stati fumatori oppure a fumare al momento della diagnosi;
  • Esposizioni prolungate ai raggi ultravioletti;
  • Presenza di microrganismi come la Candida Albicans oppure di alcune entità virali come il Papilloma Virus.

Si può curare?

Essendo di causa incerta, la leucoplachia è decisamente difficile da curare per via farmacologica. Si procede dunque in genere:

  • Con rimozione chirurgica, che rimane nel momento in cui vi scriviamo l’intervento standard per il trattamento di questa problematica;
  • Con la rimozione per crioterapia;
  • Con il ricorso all’uso di antimicotici e antibatterici generici, nella speranza di andare a controllare l’infezione che potrebbe essere responsabile della leucoplachia.

Ad ogni modo si tratta di una condizione che merita l’attenzione sia del nostro medico curante che del dermatologo, che dovrebbero essere messi immediatamente al corrente della comparsa delle macchie bianche.

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