Nonostante la differenziazione tra i sessi avvenga già dalla quarta settimana di sviluppo dell’embrione, è soltanto con la pubertà che le femminucce cominciano ad avere seni pronunciati e immediatamente riconoscibili rispetto a quelli dei coetanei maschi.
Le fasi della vita che incidono in modo sostanziale sullo sviluppo del seno sono quattro: la pubertà, la gravidanza (per chi avrà modo di viverne una), l’allattamento e infine la menopausa. Solo la prima e l’ultima però sono in grado di causare sviluppo e modificazioni permanenti.
La pubertà
La pubertà rappresenta il periodo durante il quale gli organi sessuali e riproduttivi cominciano a svilupparsi, per poi arrivare a piena maturazione.
L’età della pubertà è però molto soggettiva ed è per questo motivo che abbiamo deciso di presentarvi una sorta di prontuario, che vi indicherà quando comincia e quando finisce lo sviluppo del seno.
L’età della pubertà
L’età della pubertà è molto variabile. La media per le bambine (ed è un’età considerevolmente più bassa di quella dei maschietti) è di circa 9 anni. Qualcuna comincia a sviluppare il seno prima, qualcuna comincia a sviluppare il seno dopo.
Si tratta dunque di un’età variabile, che tendenzialmente possiamo indicare tra i 7 e i 10 anni per l’inizio, per poi arrivare ad una fine che si attesta tra i 14 e i 17 anni.
Gli orologi biologici non sono mai troppo precisi
Queste età vanno comunque prese con le dovute molle. Lo sviluppo sessuale, così come tutti gli eventi che vengono regolati da orologi biologici, non avviene allo stesso tempo per tutte e non ha per tutte la stessa durata.
Ci sono ragazze che vedono il loro seno svilupparsi in pochissimo tempo, ovvero nell’arco di 1–2 anni, e ci sono ragazze invece che continuano a mutare per 4–5 anni.
Prima delle mestruazioni
Tendenzialmente lo sviluppo del seno arriva prima del menarca, ovvero la prima mestruazione. Si tratta di un’eventualità pressoché certa, anche se in medicina si sono registrati casi durante i quali invece è stato il menarca ad arrivare prima.
Ad ogni modo, nel caso di preoccupazioni (che sono al 99,9% dei casi ingiustificate) è sicuramente indicato consultarsi con il pediatra.