La bartolinite è un’infezione delle ghiandole di Bartolini, che si trovano in prossimità simmetrica delle piccole labbra vaginali, e che può sfociare anche in un ascesso.
Si tratta di una delle problematiche più frequenti tra quelle che riguardano l’apparato genitale femminile e che merita immediatamente l’attenzione del ginecologo e del medico curante.
Vediamo insieme come si contrae, quali sono le sue possibili evoluzioni e soprattutto qual è la terapia più adatta.
Come avviene l’infezione?
Le ghiandole di Bartolini sono ghiandole adibite alla lubrificazione dell’entrata vaginale prima e durante un rapporto sessuale.
Svolgono una funzione importantissima, anzi fondamentale, per avere rapporti sessuali non dolorosi. La funzione può però essere inficiata, e lo vedremo tra pochissimo, da un’infezione batterica in grado di chiudere i canali e, addirittura, di scatenare fenomeni come cisti e ascessi.
Come avviene l’infezione?
Il batterio responsabile dell’infezione è il batterio gonococco. Ci sono fattori tipici che possono favorire questa infezione:
- Scarsa igiene intima;
- Rapporti sessuali prolungati;
- Sudorazione;
- Detersione non effettuata successivamente ai rapporti sessuali.
Si tratta di un’infezione che colpisce in genere solo nell’età fertile, in quanto prima della pubertà i canali di lubrificazione non sono ancora attivi. Anche dopo la menopausa ci sono pochissime possibilità di contrarre questa patologia, dato che le ghiandole di Bartolini vanno incontro ad atrofia completa.
Esiste una terapia?
Sì, anche se dipende dal decorso della patologia. Nel caso in cui sia presente una semplice infezione, si procede in genere con una terapia a base di antibiotici, sia orali che topici, che dovrebbero far rientrare l’infezione in pochi giorni.
Discorso diverso invece se ci si trova in presenza di una ciste o di un ascesso. In questo caso diventa necessaria l’incisione chirurgica al fine di liberare il liquido contenuto nella ghiandola e, successivamente, procedere con una terapia di antibiotici.
Prevenire è meglio che curare
Come in molte patologie, anche in questo caso prevenire è sempre meglio che curare. Una corretta igiene intima, lavaggi dopo ogni rapporto sessuale, l’uso di biancheria di cotone non tinta possono aiutare ad evitare l’insorgenza dell’infezione.
Allo stesso modo bisogna prestare estremamente attenzione ad utilizzare gli assorbenti e i tamponi esclusivamente durante il ciclo mestruale, cambiandoli di frequente per evitare proprio che i batteri riescano a prendere il sopravvento.