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Cos’è il Prolasso Uterino? Cause, Sintomi e Terapia

prolassoL’utero di chi è colpita da prolasso uterino si separa da quella che sarebbe la sua sede normale, per calare verso il basso, in direzione della vagina.

Si tratta di una patologia comune, che coinvolge in genere donne che hanno già superato la menopausa, con gli anni che sono una delle componenti più decisive nello sviluppo di questa patologia.

Si tratta di un problema che può essere, nei casi più leggeri, controllato con misure di controllo non invasive, ma che invece nei casi più gravi richiede l’intervento chirurgico.

I tre gradi del prolasso uterino

I prolassi uterini non sono tutti uguali ed è per questo motivo che in medicina viene utilizzata una scala che riesce ad indicare, con relativa precisione, la gravità della problematica:

  • Abbiamo un prolasso di primo grado quando solo una parte dell’utero scende nella vagina. Si tratta in genere di prolassi che non superano i 2–3 centimetri di prolungamento e che in genere non prevedono alcun tipo di intervento.
  • Invece abbiamo un prolasso di secondo grado quando l’utero riesce a raggiungere l’apertura della vagina. Si tratta di una problematica più seria di quella precedente, che però può ancora essere corretta con mezzi meccanici.
  • Abbiamo un prolasso di terzo grado quando l’utero riesce addirittura a fuoriuscire dalla vagina.

La terapia e la cura per il prolasso uterino

Il prolasso uterino può essere tenuto sotto controllo, nei casi più lievi, oppure contenuto inserendo delle speciali protesi che riescono a mantenere l’organo sollevato e non a ridosso della vagina. Si tratta però, in questi casi, esclusivamente dei gradi I e II del prolasso. Si utilizza uno speciale anello, detto pessario, che può essere tolto e rimosso quasi a piacere.

Per i casi più gravi invece, quelli di terzo grado, si preferisce in genere ricorrere al trattamento chirurgico. Si può procedere in due modi:

  1. Isterectomia completa, che prevede una rimozione totale dell’utero.
  2. Sospensione dell’utero, una tecnica tesa a legare l’utero di nuovo nella sua posizione originaria.

Ad ogni modo, sarà il vostro ginecologo l’unico in grado di stabilire la gravità della vostra condizione e quindi ad indicare la terapia più corretta.

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