L’ematemesi altro non è che l’espulsione, da parte del nostro corpo, di sangue attraverso il vomito. Si tratta di una patologia piuttosto preoccupante per chi ne fa la conoscenza per la prima volta e che in genere si traduce in ansie e preoccupazioni, in parte giustificate.
Un fenomeno violento e soprattutto evidente del quale parleremo nel corso del nostro speciale.
Che cos’è l’ematemesi? A cosa è dovuta? Come va curata? Vediamolo insieme.
Le cause dell’ematemesi
Non dev’essere il sangue nel vomito a dover preoccupare, ma piuttosto le patologie che a questo tipo di fenomeno potrebbero essere collegate:
- Angiodisplasia, una delle cause più comuni che portano all’ematemesi.
- Dengue, che dovrebbe interessare solo chi ha visitato zone tropicali o paesi dove questa particolare febbre è endemica.
- Diverticoli all’esofago.
- Ebola, ancora una volta un caso che dovrebbe interessare esclusivamente chi ha visitato paesi colpiti da questa epidemia virale.
- Esofagite, con danni a carico dell’esofago come ulcere e lacerazioni.
- Febbre gialla, ancora una patologia che non esiste nel nostro paese ma che potrebbe interessare chi ha visitato paesi dove è endemica.
- Gastrite grave, con danni allo stomaco come ulcere e lesioni.
- Tumore allo stomaco.
- Tumore all’esofago.
- Ulcere, sia duodenali che gastriche.
Si tratta di una lista di patologie, come avrete capito, piuttosto lunga. Per una diagnosi efficace, che è poi necessaria per individuare la terapia più corretta, è necessario rivolgersi al proprio medico che, con gli esami di rito, riuscirà a comprendere l’origine della nostra ematemesi.
Si può curare?
Per curare l’ematemesi è innanzitutto necessaria una diagnosi accurata delle cause che hanno portato il nostro corpo a vomitare sangue.
Non esistono ovviamente cure generiche che possano far interrompere il fenomeno immediatamente: le cause sono purtroppo, come abbiamo visto poco fa, tantissime e necessitano assolutamente, soprattutto nei casi più gravi, dell’intervento del medico.
Il vomito nel sangue è un segnale importante, che deve essere posto immediatamente all’attenzione del personale sanitario e medico, che prenderà di conseguenza le prime misure verso una terapia di guarigione che, in caso di esito positivo, riporteranno il nostro corpo in condizioni di salute e normalità.