Cosa sta ad indicare la sigla CPK? Come si fanno le analisi per valutare i livelli ematici di questa sostanza? Cosa succede se dovessimo riscontrare dei valori CPK troppo alti? Quali sono i rischi?
In questo articolo parleremo della creatinchinasi, anche conosciuta come creatinfosfochinasi, o, più semplicemente con l’acronimo CPK. Soprattutto vedremo cosa succede se dalle nostre analisi risultano dei valori di CPK troppo alti.
Che cos’è il CPK? Quali sono i suoi valori normali?
La sigla CPK indica un certo tipo di enzima che viene prodotto dai tessuti del nostro organismo e svolge un ruolo fondamentale nei processi energetici.
In base al tessuto in cui si trova questo enzima si può parlare di CPK-MM per quanto riguarda i tessuti muscolari, di CPK-MB se si tratta del muscolo cardiaco e di CPK-BB se si tratta del tessuto cerebrale.
Andare ad individuare il livello di CPK nel sangue è molto utile per indagare sull’eventuale presenza di patologie neuromuscolari o di un infarto al miocardio. I valori che di solito vengono considerati normali per quanto riguarda questo tipo di analisi ematica sono i seguenti:
- Donna: 38-176 U/L
- Uomo: 52-336 U/L
Cosa succede quando i valori di CPK sono troppo alti?
Se dalle nostre analisi del sangue risultano dei valori troppo alti di CPK, possiamo andare incontro a delle conseguenze più o meno gravi. Tra i motivi più frequenti che di solito comportano alti livelli di CPK abbiamo soprattutto:
- Presenza di convulsioni;
- Distrofia muscolare;
- Presenza di un trauma cranico;
- Abuso di alcol con relativo delirium tremens;
- Presenza di una psicosi;
- Iniezioni intramuscolari;
- Infarto al miocardio o infarto polmonare;
- Infiammazione dei muscoli;
- Defibrillazione;
- Evento cerebrovascolare;
- Rabdomioliosi;
- Dermatomiosite;
- Condizione di ipotiroidismo;
- Recente intervento chirurgico;
- Eccessiva attività fisica.
Quali sono i fattori esterni che possono influenzare l’esito dell’esame?
Oltre all’abuso di alcol e all’eccessiva attività fisica, esistono altri fattori esterni (o interni) che possono andare ad influenzare l’esito finale dell’esame di CPK. Tra i fattori più frequenti troviamo i seguenti:
- Assunzione di farmaci (soprattutto le stanine che trovano largo utilizzo per il trattamento del colesterolo);
- Presenza di una gravidanza (diminuisce i valori di CPK nei primi mesi);
- Qualsiasi tipo di trauma muscolare;
- Eccessiva massa muscolare.
Per cui è sempre utile informare il personale medico su eventuali terapie farmacologiche, gravidanze o abuso di bevande alcoliche, nel momento in cui ci sottoponiamo a questo esame.