L’ernia cervicale è un disturbo che affligge i dischi intervertebrali, la nuca e il collo. È una patologia molto dolorosa difficile da gestire, ma cosa fare per vivere al meglio questa condizione? L’ernia cervicale è causata dalla fuoriuscita di un disco intervertebrale dalla sua naturale sede. La fuoriuscita esercita una pressione sui nervi e in alcuni casi crea problemi anche al midollo spinale. La patologia crea una fastidiosa infiammazione e un forte dolore.
In generale un’ernia cervicale compare dopo un incidente o un trauma alle vertebre. Talvolta anche la postura errata può favorire l’insorgere della patologia. In genere appare dopo un incidente a seguito del comune colpo di frusta.
Se soffrite di problemi alla cervicale, dovete contattare il vostro medico che saprà indirizzarvi dal giusto specialista. Il medico specialista potrà controllare se avete problemi di ernie nel tratto cervicale tramite appositi esami. Non bisogna mai trascurare l’ernia cervicale, se lasciata peggiorare può portare a conseguenze gravi.
Sintomi
I sintomi sono simili a quelli dell’artrosi e spesso vengono confusi dal paziente con altre patologie. Solo il medico saprà individuare la patologia, l’autodiagnosi è piuttosto difficile. I sintomi più comuni sono:
- Dolore alla zona cervicale;
- Mal di testa;
- Nausee;
- Capogiri;
- Difficoltà di movimento;
- Formicolii agli arti.
In alcuni casi più gravi anche spalle e braccia risentono delle conseguenze delle ernie cervicali. Le ernie cervicali possono essere di due tipi: si distinguono un’ernia molle e un’ernia dura. In genere l’ernia molle appare dopo un trauma, l’ernia dura è invece provocata da fattori di carattere fisiologico.
Cura
Può essere utile applicare impacchi freddi sulla parte affetta per lenire il dolore e affievolirlo. Anche indossare un apposito collare e cercare di dormire su un cuscino ortopedico pensato per chi soffre di ernie cervicali può aiutare a gestire il dolore e a vivere meglio la condizione. Il riposo si dimostra il miglior alleato, evitate di fare sforzi eccessivi sia nei momenti di dolore acuto che quando vi sentite meglio.