L’ipotensione ortostatica altro non è che un calo della pressione sanguigna immediato e brusco, che viene causato dal passaggio dalla posizione di riposo seduta a quella eretta, oppure da quella sdraiata a quella seduta.
Per poter però parlare a tutti gli effetti di questo tipo di problema, dovremo essere in presenza di un calo di pressione di almeno 20 mmHg per la pressione sistolitica.
Si tratta di un problema molto comune, che affligge un gran numero di persone e che impareremo a conoscere nel nostro speciale di oggi.
Quali sono i sintomi?
I sintomi dell’ipotensione ortostatica sono piuttosto tipici e facili da individuare:
- Sensazione di forte capogiro quando si cambia posizione;
- Sensazione di debolezza;
- Sudorazione fredda;
- Abbassamento della vista;
- Mal di testa.
In presenza di questi sintomi si può contattare il proprio medico curante, che individuerà la presenza o meno dell’ipotensione, prendendo le misure di contrasto del caso.
Quali sono le cause?
Le cause più comuni che possono portare all’ipotensione di questo tipo sono:
- Disidratazione: si tratta di un problema che può essere causato sia dalla febbre che dal vomito e dalla diarrea. In questo caso l’impoverimento dell’acqua corporea coinvolge anche il sangue, facendo diminuire la quantità di plasma, causando diminuzione.
- Anche il diabete, quando non viene trattato con i farmaci appropriati, può portare a questo tipo di problematiche. Lo zucchero viene espulso con le urine e riesce così ad attrarre grandi quantità d’acqua, che causano il problema di cui stavamo parlando per quanto riguarda l’idratazione.
- Anche l’uso di farmaci, come gli antidepressivi e quelli contro l’ipotensione possono essere responsabili di questo tipo di problematica.
Si può curare?
Per curare l’ipotensione ortostatica possiamo ricorrere ad un combinato di farmaci e comportamenti. Vediamo insieme come agire:
- Bisogna innanzitutto cercare di alzarsi più lentamente, soprattutto se si è rimasti nella stessa posizione per lungo tempo.
- Si può allo stesso tempo aumentare il ricorso all’acqua (almeno 2,5 litri al giorno) e al sale da cucina, che possono alleviare i sintomi in questione.
- Per quanto riguarda invece i farmaci, si ricorre a fludrocortisone, desmopressina ed efedrina, farmaci in grado di stimolare la pressione sanguigna e contenere questo tipo di problemi.