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La sigaretta elettronica serve a smettere di fumare?

sigaretta elettronicaSmettere di fumare non è facile, anzi. Ci sono persone che ci provano per anni, mollando e riprendendo, utilizzando le tecniche più disparate. Le e-cig però sembrano essere riuscite dove gli altri hanno fallito.

I dati sono incoraggianti (e lo vedremo tra poco) e di entusiasti pronti a coinvolgere gli amici che ancora fumano ne sono pieni gli uffici e i posti di lavoro.

Ma le sigarette elettroniche aiutano davvero a smettere di fumare?

L’unico studio italiano dice di si

L’unico studio italiano mai condotto, e per forza di cose su un campione piuttosto ristretto, sembrerebbe dare ragione agli entusiasti di questo nuovo metodo. Il 32,5% di chi ha comprato una sigaretta elettronica sarebbe infatti riuscito almeno a dimezzare le sigarette normali fumate ogni giorno.

Si passa da 25 sigarette di media, dice lo studio condotto dal Dott. Prof. Polosa, a 5. Il risparmio, sia a livello di salute che di denaro è grande, ed è un po’ per questo che la e-cig continua a mietere… utenti.

Lo studio sembra incoraggiante, e con il supporto del Dott. Veronesi, che afferma senza ombra di dubbio che le sigarette elettroniche non sono cancerogene, a patto che però si utilizzino solo modelli approvati CE e con tutte le certificazioni del caso.

Il vero problema però rimane la volontà

Il vero problema, ed è questo quello che poi porta a fallire il restante 67,5% rimane la volontà. Non c’è infatti e-cig che tenga: se non si ha la ferma volontà di mettere da parte le sigarette convenzionali si tornerà, volenti o nolenti, a sbuffare fumo dalle narici in men che non si dica.

Ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro speciale dedicato a chi vuole smettere di fumare: è necessario trovare dentro di sé una motivazione per dire basta, una volta per tutte, con la nicotina.

Scegliere il dosaggio giusto

Le sigarette elettroniche più moderne permettono di dosare i principi attivi contenuti nel serbatoio. Bisognerebbe, almeno per cominciare, cercare di impostare il dispositivo su valori prossimi a quello che siamo soliti fumare.

Se si preferiscono i prodotti forti, non facciamoci problemi ad impostare al massimo il dispositivo. Diminuendo da subito rischieremmo infatti di fare uno sforzo troppo grande, e assolutamente insostenibile soprattutto se si fuma da diversi anni.

Secondo il San Camillo di Roma non funzionano

Secondo Rosa Stella Principe, pneumologo della nota struttura romana, le e-cig non aiuterebbero a smettere di fumare. Ci sono infatti, secondo le parole del dottore, un 2-3% di pazienti che riescono definitivamente ad abbandonare il vizio, percentuali che sono molto vicine a quelle dei metodi più semplici, come le stecche di liquirizia.

Sarebbe dunque in realtà solo un grande business per i produttori, dato che il mercato muove una cifra vicina ai 350 milioni di euro l’anno.

La verità, secondo noi di Vivere al Meglio, sta nel mezzo. È difficile che questo genere di prodotti compiano un miracolo. Per liberarsi dal vizio serve tanta forza di volontà, che deve essere però accompagnata dallo strumento giusto. Uno strumento che può essere, se lo preferite, proprio questo di cui abbiamo parlato nel nostro articolo.

Non fatevi problemi: vale la pena tentare se la ricompensa sarà quella di liberarsi completamente dalle sigarette.

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