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Morbo di Paget: sintomi, diagnosi e cure

ossaQuando parliamo di morbo di Paget, ci riferiamo ad una patologia dello scheletro di tipo cronico, che si manifesta con una eccessiva fragilità di alcune ossa in particolare, che può portare anche a deformazioni gravi.

Si tratta di una patologia che difficilmente colpisce soggetti al di sotto dei 40 anni di età e che crea problemi al regolare svolgimento della vita di tutti i giorni.

Vediamo di saperne di più, per imparare a conoscerla, a individuarla e, cosa più importante, a combatterla.

Le cause del morbo di Paget

Si tratta, quando parliamo del morbo di Paget, di una patologia che purtroppo non ha ancora cause chiare e cristalline.

Secondo le più recenti ricerche mediche, potrebbe essere una patologia collegata all’infezione da Paramyxovirus, il virus che è coinvolto nel morbillo. Si tratta però di un collegamento che, almeno scientificamente, fa ancora acqua e che quindi non è ancora accettato in toto dalla medicina ufficiale.

La seconda ipotesi è quella di un collegamento di questa malattia con fattori di carattere ereditario e genetico: sembra infatti che una mutazione del cromosoma 5 possa essere responsabile di questa condizione. Si tratta anche qui, comunque, di una parziale verità, perché sembra che nei casi acclarati ci sia una combinazione della componente virale con quella di carattere genetico.

Chi è colpito dalla malattia?

Si tratta in genere di una patologia che colpisce oltre il quarantesimo anno di età e che colpisce tra l’1% e il 5% della popolazione. Si tratta di una patologia che però colpisce in modo molto più frequente se nella famiglia ci sono stati già casi di morbo di Paget (con percentuali che possono toccare anche l’80%).

Quali sono i sintomi?

I sintomi che possono essere ricollegati alla possibile presenza di morbo di Paget sono i seguenti:

  • Dolore osseo persistente;
  • Mal di testa;
  • Dolore agli arti, particolarmente alle gambe;
  • Problemi di udito;
  • Deformità ossee, che si possono presentare in qualunque parte del corpo;
  • Fratture che compaiono con frequenza innaturale;
  • Artrosi.

Si può curare?

Si ricorre generalmente all’utilizzo dei bifosfonati, che non sono però in grado di arrestare completamente la patologia, ma piuttosto di rallentarla. La progressione della patologia è comunque molto lenta e molto raramente porta ad esiti nefasti, come potrebbe essere il caso di morte o di deformazione permanente.

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