Come già saprai, attraverso un semplice prelievo del sangue è possibile monitorare lo stato di salute del nostro organismo, praticamente da qualsiasi punto di vista.
Oggi ti parleremo di uno dei parametri che vengono valutati con le analisi del sangue: la sideremia. Più che altro ci concentreremo su cosa significa avere una sideremia bassa e quali sono i rischi ad essa connessi.
Che cos’è la sideremia? A che cosa serve?
Prima di parlare dell’argomento centrale del nostro articolo bisogna capire bene come funzionano l’assimilazione e il metabolismo del ferro, ossia di uno dei minerali che si occupano dei processi chimici e biochimici del nostro organismo.
Innanzitutto il ferro viene assimilato in gran parte attraverso l’alimentazione, una volta ingerito e assimilato dal nostro intestino, subentra una particolare proteina, la ferritina, che lo conserva fino a quando non viene richiamato per svolgere i suoi compiti.
Nel momento in cui l’organismo ha bisogno dell’intervento del ferro, la ferritina lascia la sua porzione di ferro ad un’altra proteina che la trasporterà verso i tessuti che ne hanno bisogno: la transferrina.
Arriviamo adesso alla sideremia: l’esame della sideremia non è altro che un prelievo del sangue che ha lo scopo di misurare la quantità di ferro che circola nel sangue, legata alla transferrina.
Quali sono i valori di riferimento della sideremia?
Ricorda che i valori riportati in qualsiasi articolo o referto che non sia quello delle tue analisi, potrebbe discostarsi anche di poco da quelli che ti riguardano. In pratica, i valori del sangue considerati normali per un laboratorio potrebbero non essere gli stessi per un altro.
In linea di massima, però, si possono considerare i seguenti come valori normali per la sideremia:
- Negli uomini: valori compresi tra 65 e 176 mccg/dl;
- Nelle donne: valori compresi tra 50 e 170 mcg/dl.
Cosa succede se l’esame riporta livelli di sideremia troppo bassi?
E’ intuibile, quindi, che bassi livelli di sideremia possano indicare una situazione di carenza del ferro. Situazione a cui potresti rimediare facendo delle piccole modifiche alle tue abitudini alimentari, oppure assumendo degli integratori a base di ferro.
Tra gli alimenti ricchi di ferro, ricordiamo soprattutto i seguenti:
- Gli spinaci;
- I legumi;
- La carne di fegato.
Infine, ricorda di assumere anche molti agrumi che contengono la vitamina C, indispensabile per facilitare l’assimilazione del ferro dell’organismo.