Quando parliamo di sindrome (o neuroma) di Morton, ci riferiamo ad uno stato di irritazione cronica dei nervi interdigitali che attraversano i piedi, nello specifico e più comunemente quello che passa tra il terzo e il quarto dito.
Si tratta di un fenomeno relativamente comune, che prende il nome dal suo scopritore e che con il tempo può causare la creazione di tessuto normalmente cicatriziale attorno al nervo, che può anche raggiungere un diametro di diversi centimetri.
Si tratta di un problema che trova, nella maggioranza dei casi, una soluzione esclusivamente di tipo chirurgico e del quale parleremo approfonditamente nel corso di questo articolo.
Quali sono le cause?
Si tratta purtroppo di una patologia che ha cause ancora sconosciute. Sono stati però individuati negli anni alcuni fattori potenzialmente scatenanti, che possono andare sia ad innescare la sindrome, sia ad accentuarne quelli che sono i sintomi:
- Indossare scarpe molto strette;
- Indossare per molto tempo i tacchi a spillo;
- Problemi di tipo posturale;
- Alluce valgo;
- Alterazioni e malformazioni del piede;
- Artrite reumatoide;
- Traumi ripetuti al piede.
Si tratta di un nucleo di fattori che possono, ma non necessariamente, innescare il processo di cui parliamo in questo articolo.
Come riconoscerlo: i sintomi
I sintomi che indicano la possibile presenza di un neuroma di Morton sono i seguenti:
- Bruciore e fastidio tra il terzo e il quarto dito del piede, che può irradiare anche alla pianta del piede;
- Difficoltà a camminare;
- Sensazione di scossa lungo tutto il nervo;
- Dolore costante, a malattia ormai progredita, sia a riposo che durante la camminata.
In presenza di questi sintomi bisogna ovviamente rivolgersi all’ortopedico che, una volta individuata la patologia, agirà di conseguenza per la soluzione del problema.
La cura? Esclusivamente chirurgica
Sebbene se scoperta in stadio non avanzato la patologia di Morton possa essere combattuta con un plantare, difficilmente si riuscirà a ripristinare una condizione ottimale senza un intervento chirurgico. Si procede in genere, a seconda dei casi, secondo due tipologie di intervento:
- Tecnica endoscopica decompressiva, che è meno invasiva e che in genere causa meno problemi a livello di recupero;
- Neuroctomia. Si tratta invece dell’ablazione completa del neuroma, per via chirurgica. Si utilizza in genere quando il neuroma supera il centimetro di diametro e si procede con un’incisione, sul dorso del piede e rimozione tramite bisturi.
Si tratta di interventi semplici, in anestesia locale e in day hospital, che difficilmente portano via più di 20–30 minuti.