Quando parliamo di Sindrome di Stendhal, ci riferiamo ad una patologia piuttosto particolare, di carattere estremamente psicologico, che si manifesta di fronte all’estrema bellezza dei luoghi e dell’architettura.
Si tratta di una patologia che prende il nome da uno dei primi che ne descrisse i sintomi, per averli vissuti in prima persona: parliamo dello scrittore francese Marie-Henri Beyle, altrimenti noto come, appunto, Stendhal.
Si tratta di una patologia che ha la sua manifestazione più comune nella città di Firenze e che è diventata, per questa città d’arte, una sorta di vanto.
Quali sono i sintomi?
La sindrome di Stendhal ha sintomi piuttosto tipici, che si manifestano in genere con:
- Tachicardia;
- Capogiri;
- Vertigini;
- Confusione estrema;
- In alcuni casi si possono presentare anche allucinazioni.
Si tratta di un gruppo di sintomi che in genere si presentano di fronte a opere d’arte di bellezza estremamente fuori dal comune, soprattutto se sono poi comprese in spazi limitati.
Quali sono i soggetti a rischio?
Secondo le statistiche degli ospedali di Firenze, si tratta di una patologia che in genere colpisce soggetti di sesso maschile, bene istruiti, con un’età che va dai 25 ai 40 anni.
Si tratta di una patologia che, però, può colpire anche soggetti al di fuori di questa specifica forbice demografica, e non sono assolutamente rari i casi in cui soggetti di sesso femminile vengano colpiti da questo tipo di patologia.
La sindrome di Firenze
Si tratta di una patologia che si manifesta spessissimo a Firenze. Fu proprio la psichiatra fiorentina Graziella Magherini, a descriverla per la prima volta.
Si tratta di sintomi che non sono ascrivibili ad episodi psicotici di altro tipo, ma piuttosto riconducibili a episodi di carattere nevrotico-dissociativo.
La Magherini ebbe a descrivere oltre 100 casi di questa patologia in pochissimi anni, che presentavano tutti fenomeni come illusioni, allucinazioni, vertigini, episodi psicotico-nevrotici di diverso tipo.
Altri soggetti associavano anche attacchi di panico, che comunque andavano a risolversi in brevissimo tempo.
Esiste una cura?
Si tratta di una patologia che non viene assolutamente curata, nel senso che in genere il soggetto è in grado di tornare in sé in pochissimi giorni, abbandonando la struttura ospedaliera senza la necessità di cure specifiche.