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Tiroidectomia: cos’è e quando si pratica

tiroideLa tiroidectomia è una pratica chirurgica che prevede l’asportazione, totale o parziale, della tiroide. Si tratta di un organo al quale sono imputate importantissime funzioni regolatrici, che vengono svolte tramite il rilascio di ormoni.

Si tratta di un organo fondamentale, ma che in alcuni casi può richiedere, soprattutto in presenza di patologie gravi, l’asportazione chirurgica.

Vediamo insieme quando vi si ricorre, di cosa si tratta nello specifico e, cosa più importante, come affrontare il post-intervento.

Quando si ricorre alla tiroidectomia?

La tiroidectomia è un intervento di rimozione totale o parziale al quale si ricorre:

  • In caso di cancro maligno alla tiroide. La neoplasia maligna può insorgere quando anche una soltanto delle cellule della tiroide viene colpita da una mutazione genetica, che comporta una divisione a ritmi elevatissimi della stessa cellula. La massa tende in genere anche ad espandersi e ad andare in metastasi. In questo caso si ricorre alla tiroidectomia proprio per andare ad eliminare la massa anomala e la parte di tiroide che è stata colpita dal danneggiamento.
  • In presenza di noduli alla tiroide. Si tratta anche in questo caso di un tumore, ma benigno, ma che può creare comunque problemi di ipertiroidismo. Per questo motivo in genere si ricorre a tiroidectomia, parziale o totale, nel caso in cui la zona colpita da noduli sia particolarmente estesa.
  • Anche in caso di gozzo si può ricorrere alla tiroidectomia. Si tratta di un disturbo piuttosto frequente, che presenta un ingrossamento consistente a livello della tiroide, che può andare anche a disturbare la deglutizione, l’emissione di suoni e causare l’ipertiroidismo.

Ci sono rischi collegati all’intervento?

Si tratta di un intervento relativamente semplice, anche se comunque comporta la possibilità di sviluppare effetti collaterali importanti. Vediamo quali:

  • Emorragia;
  • Infezione batterica;
  • Ostruzione delle vie aeree a causa dell’emorragia;
  • Danni alle ghiandole paratiroidee, che sono posizionate proprio dietro alla tiroide;
  • Problemi relativi all’anestesia;
  • Aumento di peso, dato che l’intervento causa ipotiroidismo.

Dopo quanto e come si guarisce?

In genere si può tornare alle proprie attività quotidiane entro 8–10 giorni, anche se successivamente si dovrà senza dubbio ricorrere ad una terapia a base di ormoni sintetici, che vadano a sostituire l’attività della tiroide, ovviamente impossibilitata dal fatto che l’organo, appunto, è stato alato.

Dipende comunque dalla porzione di tiroide rimossa: nel caso di rimozione totale, la terapia a base di farmaci con ormoni sintetici è necessaria; nel caso invece di rimozione completa, potrebbe anche essere il caso di continuare a vivere una vita normalissima senza il ricorso a farmaci.

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