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Artrite reumatoide: cos’è e come si combatte

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria autoimmune e cronica che colpisce i tessuti articolari, il sistema immunitario si attiva in maniera anomala e causa infiammazione del tessuto sinoviale con associato dolore cronico, distruzione della cartilagine, erosioni ossee e perdita dell’integrità articolare. 

La funzione articolare viene compromessa e spesso compaiono invalidità o disabilità.

L’artrite reumatoide parte da forme lievi o subcliniche che hanno anche remissione spontanea in circa 10% dei casi, fino a forme con rapida progressione in circa il 10% dei casi. 

Cause e sintomi

Le cause non sono chiare anche se la patologia compare soprattutto in individui geneticamente predisposti. Ci sono alcuni fattori scatenanti, come: traumi, fattori ormonali, obesità e infezioni. Non è una malattia ereditaria, ma esiste una predisposizione genetica. L’artrite reumatoide colpisce circa l’1% della popolazione ed è più frequente nelle donne che negli uomini. 

I primi sintomi sono: articolazioni dolenti e gonfie, arrossate e calde, rigidità mattutina e difficoltà nel muovere le articolazioni. La malattia colpisce contemporaneamente in entrambi i lati del corpo. Nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta in modo insidioso e lento e solo raramente l’esordio è acuto. Di solito le prime articolazioni coinvolte sono quelle di mani, piedi e dei polsi.

Aspettativa di vita e diagnosi

Se l’artrite reumatoide non viene trattata in tempo, l’infiammazione può portare a distruzione della cartilagine e a deformità. Ne consegue un aumento del rischio di complicanze cardiovascolari, ematologiche, gastrointestinali, infettive e respiratorie. L’aumento della mortalità è di 2-3 volte rispetto alla popolazione non affetta dalla patologia. 

La diagnosi precoce è fondamentale: nel periodo iniziale è sensibile all’azione dei farmaci anti-reumatici e l’efficacia della terapia è maggiore. Se il paziente accusa rigidità al risveglio, dolore e gonfiore con sensazione di calore, deve rivolgersi subito al medico.

È necessario consultare uno specialista reumatologo. In caso di sospetta artrite reumatoide, bisogna fare degli esami del sangue, in cui si andranno a cercare i segnali del processo infiammatorio. Gli esami radiologici periodici sono, infine, fondamentali per monitorare l’avanzamento della malattia.

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