L’ascesso perianale è la risultante di un processo infiammatorio, che spesso si trasforma poi in infezione, a carico delle ghiandole preposte alla produzione di muco lubrificante per il passaggio delle feci.
L’ascesso può essere, altresì, precursore di una fistola anale, una vescicola gonfia e dura proprio in prossimità dell’ano, che rende molto difficile e doloroso defecare.
Le cause
Le cause dell’ascesso peri-anale sono piuttosto diverse e variegate. Vediamole insieme:
- Complicazioni in seguito ad intervento chirurgico;
- Sviluppo di una ragade anale [leggi qui il nostro articolo sulle ragadi];
- Infezioni batteriche o virali di tipo venereo (candida, sifilide, etc.);
- Ghiandola ostruita, che può dunque gonfiarsi non riuscendo a rilasciare il muco che è preposta a produrre.
Le cause sono purtroppo diverse e diverse sono anche le terapie che devono essere approntate per cercare di combattere questo tipo di problema.
I rimedi per l’ascesso perianale batterico
Se la causa che ha portato allo sviluppo dell’ascesso perianale è di tipo batterico, in genere vengono somministrati antibiotici specifici, in grado di andare ad eliminare i batteri dannosi e ristabilire, sin da subito, un equilibrio sano a livello di flora batterica intestinale.
Si tratta però di una terapia che può funzionare soltanto nel caso in cui fossimo di fronte ad un’infezione di tipo batterico.
La cura di antibiotici purtroppo non può nulla contro i casi di ascesso derivanti dalle altre cause che abbiamo elencato poco sopra.
La cura chirurgica
Spesso per andare a chiudere l’ascesso, si preferisce intervenire con un’operazione chirurgica, che fa prima a drenare il pus, poi a riportare in condizioni di normotrofia il nostro ascesso.
Si tratta di un intervento molto semplice, che in genere può essere effettuato anche nello studio del proctologo senza alcun tipo di problema, senza la necessità di anestesie generali o lunghi tempi di ricovero.
L’ascesso perinatale è un problema che, se non curato chirurgicamente, tende a ripresentarsi con recidive che tendono anche a salire di intensità negli anni.
Sarà il vostro medico curante, una volta stabilita la gravità dell’ascesso in sé, a decidere se e quando intervenire.