Con il termine parenchima polmonare si intende quella regione dei polmoni che delimita l’albero bronchiale.
E’ formato dall’insieme di territori indipendenti strettamente connessi fra loro e soprattutto dotati di compiti ben precisi, come: i lobuli polmonari, i bronchioli lobulari, i bronchioli terminali, gli acini, i bronchioli repiratori, gli alveoli, i condotti alveolari, i sacchi alveolari, i bronchi lobulari e le cellule bronchiolari.
Più nello specifico, dunque, potremmo dire che il parenchima è un tessuto che ricopre un organo con struttura compatta in particolare (in questo caso i polmoni), ed è costituito dalle cellule che conferiscono all’organo particolari caratteristiche strutturali e funzionali.
Sintomi
Il parenchima polmonare gode di un’ossigenazione diretta grazie alla ventilazione alveolare. Quando, però, per via di problematiche specifiche, come dipendenza al fumo, aspirazione costante di polveri organiche e/o inorganiche, tossicità da particolari farmaci o infezioni batteriche e/o virali, cominciano a manifestarsi delle alterazioni al parechima polmonare di tipo sia strutturale che anatomica ed i sintomi che ne conseguono possono essere i seguenti:
- Disfunzioni respiratorie;
- Tosse;
- Intolleranza all’esercizio;
- Coinvolgimento sistematico;
- Tachipnea;
- Polipnea;
- Respiro affannoso;
- Sforzo espiratorio ed inspiratorio;
- Collasso;
- Sincope;
- Emottisi;
- Rumori broncopolmonari;
- Perdita di peso;
- Febbre;
- Linfoadenomegalia;
- Edema degli arti posteriori conseguente ad osteopatia ipertrofica
Naturalmente questi sintomi non compaiono tutti insieme, tutto dipende dalla sensibilità della persona e dalla gravità della situazione in cui la stessa versa.
Diagnosi
Per sapere se vi sono particolari problemi a livello del parenchima polmonare, potete sottoporvi a diverse tipologie di esami.
Vediamo nel dettaglio quali sono:
- Emogasanalisi;
- Test di Screening;
- Esame emocromocitometrico;
- Esame biochimico
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Esame delle urine;
-
Esame delle feci;
-
Esame sierologico;
- Radiografia;
- Biopsia;
- Broncoscopia
Naturalmente sarà il vostro medico curante a consigliarvi a quale di questi esami sarà meglio sottoporvi ed il perché.
Come si cura?
Una volta chiarita la definizione di parenchima polmonare ed elencati i sintomi ed i relativi esami a cui bisognerebbe sottoporsi per diagnosticarlo correttamente, cerchiamo di capire insieme in che maniera curarlo.
Corticosteroidi
Per curare efficacemente le patologie polmonari parenchimali più diffuse generalmente si utilizzano i corticosteroidi.
Questi particolari farmaci risultano essere non solo efficaci per curare le suddette patologie, ma anche per ridurre al minimo i sintomi derivanti da asma acuta oppure da un’esacerbazione della COPD.
Modificazione della postura
Un valido aiuto, inoltre, potrebbe provenire anche da un miglioramento delle posture: cambiando la posizione supina con quella ortostatica, ad esempio, si produrrà un aumento del volume polmonare uguale a 5-12 cm H2O PEEP.
Se il paziente è allettato o è paralizzato, dunque, si consiglia di fargli cambiare spesso posizione in modo tale da andare a migliorarne la respirazione.
Broncodilatatori
Ma non è tutto. Anche i broncodilatatori sono perfetti per curare efficacemente la suddetta patologia.
I farmaci broncodilatatori, infatti, vengono utilizzati solo ed esclusivamente per trattare in maniera efficace l’asma e/o particolari malattie broncopolmonari croniche ostruttive.
Possono essere somministrati sia per via inalatoria che per via sistemica.
Tuttavia, quella che secondo noi rappresenta la via più efficace e rapida è quella inalatoria, in quanto i farmaci vengono assunti dai pazienti tramite l’aerosol.
Antibiotici
Per tenere sotto controllo l’infezione, e per non rischiare che la situazione vada a peggiorare ulteriormente, bisognerà farsi prescrivere dal proprio medico curante degli antibiotici specifici che vadano a minimizzare eventuali complicanze ed a migliorare, nello stesso tempo, la situazione in cui versa la persona.
Ventilazione meccanica
Quando il sintomo più evidente nel paziente risulta essere il respiro affannoso, sarà necessario sottoporlo ad una ventilazione meccanica.
Sarà il medico a scegliere la modalità di ventilazione, la tipologia, la frequenza dei clicli del respiratore, i farmaci da somministrare e via dicendo.
Durante questo periodo di trattamento, il paziente verrà gradualmente svezzato fino a quando non riuscirà finalmente e nuovamente a respirare da solo. Nel caso in cui attraverso uno degli esami sopra elencati risultasse la presenza di un addensamento polmonare, infine, suggeriamo di rivolgervi urgentemente al medico che vi ha prescritto le indagini per avere una valutazione complessiva della situazione. Molto probabilmente si tratta di una polmonite oppure di tumore polmonare.