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Autolesionismo: tutto quello che c’è da sapere

L’autolesionismo è il danneggiamento del proprio corpo con lesioni autoinflitte dirette e intenzionali, entrando in un loop di castigazione personale per farsi del male

Si tratta di una malattia a livello mentale e le più comuni matrici del dolore sono solitamente tagli procurati da forbici o lamette, scottatureoverdose di medicinali, cessazione dell’assunzione di cibo o il bere grandi quantità di bibite ad alto contenuto alcolico

Il DCA, o disturbo dell’alimentazione, può essere una delle problematiche date dall’autolesionismo, mangiando troppo o troppo poco, così da portare le persone soggette a questo tipo di difficoltà ad essere obesebulimiche o ancora anoressiche

Quali sono le cause per cui si tende a diventare degli autolesionisti?

Le cause che portano gli individui ad avere questo tipo di atteggiamento possono essere molteplici, ma sono tutte legate ad un fattore psicologico di stress sia emotivo che fisico, problemi della vita di tutti i giorni, ansia di stare intorno alla gente e anche sentirsi in difetto o in colpa nei confronti di qualcuno. 

Tutto questo è scaturito principalmente da preoccupazioni a livello collettivo, che possono essere tra amicizie, in famiglia, in una relazione o in ambienti scolastici

Problematiche già presenti a livello psichico come ansiadepressioneshock o traumi legati al proprio essere sono causa di attacchi autolesionistici. 

Perchè si tende ad intraprendere questa strada?

Sappiamo che la vita da adolescente non è per niente facile, soprattutto se si fa parte della comunità LGBT+. 

Infatti la percentuale di persone autolesioniste è maggiore nella fascia di età giovanile, più alta per quanto riguarda le persone omosessuali, portate a questo tipo di attività per l’isolamento e l’emarginazione da parte delle persone che li circondano, sentendosi continuamente giudicati per il loro modo di essere. 

Chi è stato vittima di violenza, sarà piu soggetto a farsi del male in quanto i traumi del passato non scompariranno e rimarranno sempre indelebili. 

Si può diventare autolesionisti anche frequentando questo tipo di persone e copiando ciò che fanno. 

A cosa dobbiamo stare attenti?

Spesso si pensa che gli atteggiamenti autolesionisti siano solo tagli su braccia e gambe o ustioni solitamente provocate da sigarette. 

Ma dobbiamo anche fare attenzione ad indicazioni come l’aumento o la diminuzione del peso, l’intenzione di stare soli anche quando si è in un gruppo, la bassa considerazione che si ha di se stessi e la sfiducia nel proprio corpo, la depressione (che può manifestarsi in modi diversi in base alla persona), l’ansia (che porta a gesti come il continuo sgranocchiarsi le unghie) e squilibri dati dall’assunzione eccessiva di alcolici o medicine

Come si comporta una persona autolesionista?

Solitamente vuole farsi del male in seguito a qualcosa di negativo o momenti di stress che ha nella vita. 

Quando poi si risolvono certe situazioni, la finalità dell’autolesionismo comincia a cessare pian piano e l’individuo non ha più bisogno di proseguire con questi comportamenti. 

Bisogna, però, stare molto attenti a queste persone che, per non farsi scoprire per paura di essere ulteriormente giudicate, tendono ad emarginarsi e a nascondere le lesioni che si sono procurati. 

Si rischia anche di incappare in problematiche molto serie, se non alla morte, per le ferite procuratosi o per l’eccessivo consumo di farmaci e alcolici. 

Quando si hanno queste situazioni, bisogna subito chiedere aiuto a persone specializzate. 

Come poter risolvere questo problema?

Dopo essersi rivolti a medici specializzati e dopo aver effettuato i dovuti controlli, soprattutto rispetto alla condotta psichica della persona, solitamente è consigliabile rivolgersi a medici del settore come psicoanalistipsicologi e psichiatri in modo da capire meglio quali sono i perchè di questi comportamenti. 

Inoltre in certi casi più adatta è la terapia di gruppo, per parlare con altre persone che soffrono dello stesso problema e ricevere degli aiuti, ma in ogni caso i tempi di riabilitazione saranno sempre di diversi mesi

Esistono vari tipi di terapia psicologica come quella riguardante la famiglia, in cui deve assumere un atteggiamento favorevole nei confronti dell’ammalato, oppure la psicoterapia cognitivo-comportamentale, dove si spinge la persona affetta a questo tipo di trauma a capire e identificare i problemi che dà al suo corpo. 

Inoltre positivo è sfogarsi con chi ci si fida, uscire, pensare a ciò che piace e trovare altri modi di calmarsi scrivendo, per esempio. 

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