La metrite consiste in un’infiammazione a livello uterino che si presenta nel periodo che va da una a due settimane dopo il parto.
Un’altra terminologia che viene utilizzata in ambito medico per chiamare questa problematica prende il nome di malattia infiammatoria pelvica.
La metrite si divide in più tipologie di infiammazioni in base alle parti interessate.
Sarà, infatti, possibile parlare di ovarite nel caso ci sia un’infiammazione alle ovaie.
La cervicite riguarda l’infiammazione della cervice uterina, più comunemente conosciuta come collo dell’utero.
Il nome perimetrite si utilizza per indicare la flogosi del perimetrio, la parte che si trova opposta all’endometrio e che ricopre l’utero all’esterno.
Il termine endometrite, invece, si usa quando l’infiammazione si presenta nella parte in cui la mucosa ricopre la parte dell’utero che si trova all‘interno della cavità.
Per concludere si parla di miometrite per indicare la posizione del miometrio, il muscolo che si trova tra perimetrio ed endometrio.
Perchè può presentarsi?
Solitamente le cause che scatenano la metrite variano in base alla zona in cui si trova l’infiammazione, ma solitamente il fattore sessuale è quello che influenza la sua comparsa nella maggior parte dei casi.
Questo perchè si possono trasmettere agenti patogeni che vanno a sconvolgere la regolare funzione della zona pelvica.
Alcuni batteri possono riguardare: la chlamydia tracomantis, l’escherichia coli, il mycoplasma hominis e il neisseriagonorrgoeae.
Spesso l’infiammazione è dovuta alla presenza di più patogeni.
Nelle casistiche più rare l’infiammazione della zona pelvica è data da tubercolosi e appendice.
Inoltre anche il parto o un aborto volontario rischiano di essere fattori scatenanti la metrite a causa di eventuali residui della placenta nel corpo della madre.
Altre cause riguardano alcuni tipi di contraccettivi, come la spirale, un’attività sessuale immatura e occasionale, igiene inadeguata e abuso di alcol o droghe.
Come agire?
Solitamente la sintomatologia prevede in dolori più o meno forti della zona pelvica, malesseri generali e problemi durante i rapporti intimi.
È bene rivolgersi subito al proprio ginecoloco se i dolori cominciano a diventare insistenti e frequenti per poi effettuare alcuni esami.
Successivamente si dovrà seguire una cura farmacologica per un paio di settimane.