
In genere intorno alla 30esima settimana di gestazione, il bambino prende la posizione più comoda per scendere lungo il canale del parto, ovvero con la testa verso il basso e il corpo parallelo a quello della mamma.
La testa si piega in avanti e le gambe e le braccia si raccolgono sul tronco. Questo posizionamento naturale si verifica in circa il 95% delle gravidanze, nei restanti casi la posizione può essere podalica o di altro tipo, e queste presentano ognuna dei rischi diversi.
Vediamo ora di capire insieme cos’è la posizione cefalica e cosa significa. Continua a leggere per capire se in questo caso è tutto normale o se bisogna preoccuparsi.
Cefalica: la posizione giusta
Si definisce presentazione cefalica quando il piccolo è posizionato con la testa verso il basso, ovvero quando nascerà in modo naturale e corretto.
Anche la posizione cefalica può presentare delle criticità. Se il piccolo si prepara con la parte posteriore del capo verso il canale, la posizione si chiama cefalica di vertice ed è la posizione ideale per nascere.
Una volta uscita la testa, che è il diametro maggiore, se la dilatazione è ottimale, il corpo del piccolo uscirà piuttosto rapidamente e senza troppi problemi.
Se invece il collo del piccolo non è ben piegato e il capo non è in avanti con la parte posteriore verso il canale, possono esserci dei problemi. Se il bimbo si affaccia verso il canale con la parte davanti della testa, con la faccia o con la fronte, si definisce presentazione di bregma, di faccia o di fronte.
In questi casi può accadere che il parto risulti difficoltoso e che il piccolo non riesca ad uscire, così da rendere necessario il cesareo.
Se invece la posizione cefalica è di vertice e tutto procede come dovrebbe, rischi e pericoli si riducono considerevolmente e in genere il parto procede senza intoppi e senza particolari problemi.
Se il piccolo ha preso la posizione cefalica di vertice, non c’è nulla da temere e basta semplicemente attendere che nasca in modo naturale. Nella maggior parte dei casi il parto non darà problemi.