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Shopping compulsivo: cosa significa?

Lo shopping è un’attività molto comune. Per alcuni è un passatempo piacevole, per altri è un’azione da fare solo se è strettamente necessario. Un acquisto, infatti, può essere mosso dal bisogno di un oggetto, o semplicemente dal fatto che quell’oggetto ci piace e vogliamo averlo.

Quando parliamo di shopping compulsivo, invece, il discorso cambia. Gli acquisti vengono fatti in modo irragionevole e senza criterio. Si acquistano beni di ogni tipo, anche al di sopra delle proprie possibilità economiche, senza averne realmente bisogno.

Il termine “compulsivo“, infatti, fa riferimento ad un comportamento meccanico e irrefrenabile. L’individuo non può fare a meno di compiere quell’azione, che diventa indispensabile per ridurre uno stato di malessere interiore.

Vediamo quali sono le caratteristiche di questo fenomeno e come avviene.

Shopping compulsivo: come riconoscerlo?

Innanzitutto, va precisato che lo shopping compulsivo è un disturbo, con caratteristiche simili ai disturbi da dipendenza da sostanze. Non va confuso con la comune passione per lo shopping.

Ne sono colpite soprattutto le giovani donne (20-30 anni) ed è caratterizzato dai seguenti aspetti:

  • Lo shopping è un pensiero continuo;
  • Gli acquisti vengono fatti per modificare il proprio umore;
  • Lo shopping limita o impedisce lo svolgimento delle normali attività quotidiane come il lavoro;
  • Il bisogno di comprare aumenta di volta in volta per soddisfare una necessità sempre crescente;
  • È impossibile ridurre lo shopping;
  • Si prova malessere se non si fa shopping;
  • Gli acquisti sono esagerati e compromettono il benessere dell’individuo (sia psicofisico che economico).

Le fasi dello shopping compulsivo

Lo shopping compulsivo è un comportamento stereotipato. Ciò significa che chi ne soffre compie sempre le stesse azioni. Queste sono accompagnate generalmente dalle stesse sensazioni ed emozioni.

Le fasi dello shopping compulsivo possono essere riassunte così:

  • riduzione di un’emozione negativa (come noia, tristezza o senso di vuoto) con lo shopping;
  • organizzazione dell’incursione nei negozi;
  • shopping incontrollato caratterizzato da forte eccitazione e gratificazione;
  • senso di colpa e frustrazione terminati gli acquisti.

Il senso di colpa nasce dalla consapevolezza di aver speso dei soldi in acquisti essenzialmente inutili. La frustrazione invece deriva dalla realizzazione che l’acquisto purtroppo non ha risolto il malessere iniziale.

In questi casi l’intervento di un professionista (psicologo e/o psicoterapeuta) rappresenta un valido aiuto.

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