L’estate ormai è sempre più vicina e, con lei, si avvicinano anche tutti i nostri pensieri legati al nostro fisico.
È infatti risaputo che praticamente ad ogni estate ognuno di noi comincia a chiedersi se il proprio fisico sia adatto alla stagione.
La famosa prova bikini segna l’inizio di moltissimi problemi per la maggior parte delle persone che non si sentono abbastanza belle per andare in spiaggia senza fare brutta figura.
Un altro problema è costituito anche dalla nostra carnagione che a molti risulta troppo chiara, tanto da venir definita cadaverica.
Quindi in molti si sottopongono a periodi molto prolungati di riposo sotto la luce diretta del sole al fine di rendere la pelle più scura e bella da vedere.
I problemi cominciano quando questa procedura viene effettuata senza le dovute precauzioni, finendo inevitabilmente con l’infiammare la nostra cute.
Nell’articolo di oggi scopriremo proprio quali sono i meccanismi di autodifesa della pelle e scopriremo il concetto di fotodanneggiamento.
Come si protegge la pelle?
Non molti lo sanno, ma la prima forma di difesa della pelle contro le ustioni provocate dal sole è proprio la nostra abbronzatura.
Infatti la nostra pelle che si scurisce dipende dalla famosa melatonina, che viene prodotta da alcune ghiandole cutanee a causa dello stimolo dei raggi uv del sole.
Quindi la nostra pelle si scurisce proprio per proteggerci dalla luce, rendendosi più resistente e scura in modo da assorbire la minore quantità possibile di luce.
Cos’è il fotodanneggiamento?
Per fotodanneggiamento si intendono tutte quelle infezioni della pelle che dipendono dall’eccessiva esposizione ai raggi del sole.
Un esempio banalissimo può essere il famoso eritema solare, conosciuta anche come ustione.
La pelle dopo un periodo prolungato di esposizione al sole comincia a diventare rossa fino a brucarsi.
Questo provoca la comparsa di bolle oppure lo staccarsi dello strato più esterno della pelle.