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Algodistrofia: sintomi, diagnosi e cura della sindrome del dolore

monocitosiHai mai sentito parlare dell’algodistrofia? In che cosa consiste questa condizione particolarmente dolorosa associata a traumi e cadute? Da che cosa è causata esattamente l’algodistrofia? Quali parti del corpo colpisce? Quali sono i sintomi e le terapie migliori?

Quando si parla di algodistrofia, in gergo medico, ci si riferisce ad una particolare sindrome dolorosa che può essere causata anche da una caduta.

Oggi vedremo di che cosa si tratta esattamente, quali sono i sintomi e quali le terapie migliori.

Che cos’è l’algodistrofia? Da che cosa è causata?

In ambito clinico, l’algodistrofia è conosciuta anche con la sigla CRPS, che sta per Sindrome Dolorosa Regionale Complessa e ne esistono due diverse tipologie, ossia:

  • L’algodistrofia di tipo 1;
  • L’algodistrofia di tipo 2, è la meno comune.

La causa della sindrome dolorosa in questione risiede nel fatto che si sia verificato un trauma o un danno ben preciso nella zona interessata e, come vedremo meglio più avanti, si tratta di una condizione molto dolorosa.

Quali sono i sintomi dell’algodistrofia?

Quindi, l’algodistrofia si può presentare in seguito ad un trauma, come una caduta o anche il fatto di aver indossato il gesso per tanto tempo, ed è tipica delle zone articolari.

In caso di algodistrofia, l’articolazione risponde alla lesione in modo anomalo, soprattutto per quanto riguarda i seguenti punti:

  • Si verifica una sindrome sudo-motoria;
  • Si manifestano movimenti motori spontanei non controllati;
  • Un’alterazione del calore;
  • Un’alterazione del colore della zona colpita che diventa livida;
  • Un edema distrettuale.

Quali sono i trattamenti per la sindrome dolorosa?

La diagnosi dell’algodistrofia avviene, ovviamente, durante la visita, dopo che lo specialista ha analizzato i sintomi di cui abbiamo parlato sopra. Solo dopo aver capito di cosa si tratta, allora il medico ti potrà prescrivere il trattamento farmacologico.

Di solito i farmaci usati per l’algodistrofia sono gli anticonvulsivanti, ma anche gli antidepressivi e i medicinali che rientrano nella categoria degli oppioidi si sono dimostrati efficaci.

Si tratta di una terapia che dura almeno tre mesi, ma può durare anche di più e sarebbe meglio combinarla con una riabilitazione leggera, possibilmente in acqua così che il paziente possa recuperare il senso di sicurezza dell’articolazione.

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