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Occlusione Intestinale: sintomi, cause e cure

occlusioneL’occlusione intestinale è una problematica a carico dell’intestino. I medici la chiamano ileo, seguendo la parola greca che significa torsione ed è costituita da un blocco di liquidi, gas o solidi proprio in una delle parti del nostro intestino.

Ci sono due tipi di occlusione: la prima vede la paralisi della muscolatura adibita a spingere le feci e i gas verso l’esterno, la seconda invece un ostacolo fisico all’uscita dei materiali di scarto.

I sintomi dell’occlusione intestinale

I sintomi sono piuttosto tipici e vengono condivisi con un gran numero di problematiche a carico dell’intestino:

  • Fortissimi dolori addominali, che impediscono spesso anche di stare in piedi;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Sensazione di gonfiore addominale.

Il tutto è ovviamente accompagnato da stitichezza, con conseguente blocco della regolarità intestinale.

Le cause dell’occlusione intestinale

Come abbiamo detto in apertura d’articolo, possono esserci due cause che provocano l’occlusione:

  • La paralisi dei muscoli che spingono le feci verso l’esterno;
  • Cause di carattere meccanico: ci può essere un’ostruzione fisica, un problema legato alla torsione di una parte dell’intestino, corpi estranei, diverticolite.

Si tratta di due problematiche piuttosto diverse che richiedono, come vedremo dopo, anche un diverso tipo di intervento per risolvere la situazione in senso positivo.

Il trattamento e la terapia

Intervenire tempestivamente è fondamentale per il superamento in senso positivo dell’occlusione. Si tratta, infatti, di un tipo di problematica che può causare, anche in tempi relativamente brevi, sia disidratazione che necrosi.

È necessario, in prima istanza, ospedalizzare chi viene colpito da questa patologia, in quanto i suoi parametri vitali devono essere tenuti sotto stretta vigilanza.

Nel caso di ostruzione meccanica, si può procedere sia con il ricorso a flebo per l’alimentazione, aspettando che il problema si risolva da sé, oppure, nei casi più gravi, si può ricorrere anche all’intervento chirurgico, soprattutto in casi in cui ci sia una necrosi in atto.

Diverso il discorso, invece, per quanto riguarda la paralisi dell’ileo. In questo caso, in genere si procede con terapie farmacologiche a base di prostigmina, in grado di riattivare in pochissimo tempo la muscolatura e quindi permettendo di superare il problema senza dover intervenire chirurgicamente.

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