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Tempo di Protrombina: cos’è e come interpretare i risultati del Test

tempi di protrombinaIl tempo di protrombina, detto anche tempo di Quick, è una misura utilizzata per valutare gli intervalli di coagulazione del sangue. Si tratta di un test che viene utilizzato ogniqualvolta che il medico sospetti l’esistenza di problemi a carico del processo coagulatorio.

Vediamo insieme cosa indica, come interpretare i risultati e soprattutto per quali motivi potrebbero essere interessanti.

I valori di normalità

Il tempo di protrombina in condizioni di normalità è intorno ai 10–12 secondi, che convertiti nell’indice INR corrispondono a 0,8, 1,2.

Come si misura?

Per misurare il tempo di protrombina, nei soggetti adulti, viene prelevata una parte di sangue periferico, mescolata con del liquido citrato per impedire che coaguli, poi viene inviato in laboratorio.

In laboratorio, in una specifica centrifuga, viene separato dal plasma e quindi vengono misurati i valori di riferimento.

Si tratta di un esame piuttosto semplice che viene ormai realizzato in qualunque laboratorio di analisi pubblico o privato del nostro paese.

Il valore si esprime in INR, che è una misura standard che riesce a prescindere dal tipo di anticoagulante utilizzato e che riesce, dunque, a dare valori piuttosto attendibili a prescindere dalla struttura alla quale ci si è rivolti.

Cosa vogliono dire valori alti o bassi?

I valori dei tempi di protrombina sono piuttosto facili da interpretare:

  • Nel caso in cui i valori siano troppo bassi, vuol dire che siamo in presenza di una coagulazione troppo veloce, che indica la possibilità che vengano a crearsi dei coaguli. In questo caso in genere si procede con una terapia a base di anticoagulanti.
  • Quando i valori sono invece troppo alti, vuol dire che il paziente ha tempi di coagulazione troppo lenti e che è dunque a rischio di emorragia. In questo caso si diminuisce, nel caso in cui il paziente ne faccia già uso, la dose di anticoagulante presente nella terapia.

I valori troppo alti di tempo di protrombina sono presenti anche in questi casi:

  • Danni epatici;
  • Epatite;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Intossicazione da paracetamolo;
  • Ittero;
  • Leucemia;
  • Pancreatite e più in generale danni al pancreas;
  • Terapia anticoagulante;
  • Tumori al pancreas.

Tempi di protrombina troppo bassi o troppo alti devono essere comunque sottoposti all’attenzione del medico, l’unico in grado di valutare quale tipo di strumenti diagnostici siano necessari per individuare il problema e poi cercare di risolverlo.

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